Recensioni

-Recensioni di libri-

Punteggio da 1 a 5 stelle.

Psychokiller, Paolo Roversi.

Trama: Milano è scossa da una serie di omicidi. Un assassino riprende le proprie vittime mentre le soffoca per poi spedire i video dei loro ultimi istanti di vita alla polizia. Il destinatario dei macabri filmati è il tormentato commissario Diego Ruiz, un “sopravvissuto”, alcolista e fumatore incallito, che insieme alla sua squadra si trova a dover indagare con-temporaneamente su questo killer e su una strana rapina in banca. Ben presto la Questura chiede aiuto a Gaia Virgili, una giovane e brillante profiler, arrivata da poco a Milano per seguire un altro caso, quello del “killer delle donne sole”. La dottoressa disegna il profilo di un uomo instabile e pericoloso, una sorta di vendicatore solitario molto astuto che ha lanciato apertamente una sfida agli inquirenti invitandoli a catturarlo prima che uccida ancora. Inizia così una lotta contro il tempo, mentre il piano dell’assassino assume via via contorni sempre più definiti. Ma ogni volta che l’indagine sembra giungere a un punto di svolta, una mossa a sorpresa del killer spinge Ruiz a rivalutare l’intera lista dei sospetti.

La mia opinione: Se dovessi sceglie una sola parola che caratterizzi l'impressione che ho avuto di questo libro, userei inaspettato senza ombra di dubbio.
Ho conosciuto Gaia Virgili in Black Money, sequel di quest'opera ma non direttamente collegato se non dal personaggio della profiler - troverete la recensione di Black Money su questa stessa pagina-, e devo dire che vederla in una veste meno sicura di sé, come era giusto che fosse, non ha guastato la lettura.

Unica nota, per me, stonata che gira attorno alla coprotagonista è l'aikido. Questa sua conoscenza e accenno alla pratica di questa arte non trova collocazione nella storia; come suggerivo prima, stona. Anche quando la Virgili si allena nel suo appartamento e ricorda il padre, ho arricciato il naso preferendola, ad esempio, propensa alla corsa.
Tuttavia questa è solo la mia opinione e non danneggia affatto il resto della storia.

Di contro, il commissario Diego Ruiz mi è piaciuto tantissimo, in tutti i suoi ben costruiti difetti. Si può dire che la storia sia suddivisa in due: nella prima parte la Virgili si afferma e acquista la fiducia del nuovo team milanese, la seconda è la vera e propria stoia in cui Roversi ci fa puntare abilmente il dito su quasi tutti i personaggi e poi... ci spiazza.

IL GIORNALE sostiene che ogni libro di Roversi convince per il ritmo e la storia e io chi sono per contraddirli?! Hanno comunque perfettamente ragione. Il ritmo narrativo di Black Money è da far venire il fiatone (stupendo); Psychokiller permette di respirare un tantino di più, ma ha comunque un bel passo fatto di parti brevi e che accendono la curiosità del lettore.

Ancora complimenti a Paolo Rovers, che non delude mai ed è una garanzia, almeno per il fatto certo che la terra potrà pure smettere di girare, la lui non di scrivere.

Punteggio: 4,5

Andate in fondo a leggere anche la mia opinione su Black Money.



Giocare a dadi col mondo, 
Un'indagine di Einstein a Stoccolma di Massimiano Bucchi.

«Anche una particella minuscola, in certe condizioni, può dare il proprio contributo affinché le cose vadano in un certo modo.»


Dicembre 1925. A Stoccolma, per festeggiare i venticinque anni del premio Nobel, stanno per arrivare i più grandi scienziati del mondo, tra cui Albert Einstein. Ma a pochi giorni dalla cerimonia un delitto sconvolge l'Accademia Reale delle Scienze di Svezia. Albert e il suo allievo Leó si trovano loro malgrado coinvolti in un caso intricato e singolare: il conto dei morti sale e gli omicidi sono ispirati ad alcuni celebri esperimenti scientifici. Forse qualcuno vuole impedire l'incontro tra le menti più brillanti dell'epoca? Qual è il vero motivo per cui gli scienziati sono stati riuniti nel venticinquesimo anniversario del premio? E che cosa c'è scritto nella lettera segreta che il fondatore del premio Alfred Nobel ha lasciato insieme al proprio testamento? Toccherà ad Albert cercare di capire se si è scatenata una sanguinosa lotta di potere all'interno dell'Accademia, o se è in gioco qualcosa di più grande, magari addirittura il destino del mondo. Massimiano Bucchi scrive un giallo classico con un protagonista d'eccezione, attingendo a oltre vent'anni di ricerche originali negli archivi del premio Nobel.

Lettura per recensione per Thriller Life

La stazione, Jacopo De Michelis.

Trama: Milano, aprile 2003. Riccardo Mezzanotte, un giovane ispettore dal passato burrascoso, ha appena preso servizio nella Sezione di Polizia ferroviaria della Stazione Centrale. Insofferente a gerarchie e regolamenti e con un'innata propensione a ficcarsi nei guai, comincia a indagare su un caso che non sembra interessare a nessun altro: qualcuno sta disseminando in giro per la stazione dei cadaveri di animali orrendamente mutilati. Intuisce ben presto che c'è sotto più di quanto appaia, ma individuare il responsabile si rivela un'impresa tutt'altro che facile. Laura Cordero ha vent'anni, è bella e ricca, e nasconde un segreto. In lei c'è qualcosa che la rende diversa dagli altri. È abituata a chiamarlo "il dono" ma lo considera piuttosto una maledizione, e sa da sempre di non poterne parlare con anima viva. Ha iniziato da poco a fare volontariato in un centro di assistenza per gli emarginati che frequentano la Centrale, e anche lei è in cerca di qualcuno: due bambini che ha visto più volte aggirarsi nei dintorni la sera, soli e abbandonati. Nel corso delle rispettive ricerche le loro strade si incrociano. Non sanno ancora che i due misteri con cui sono alle prese confluiscono in un mistero più grande, né possono immaginare quanto sia oscuro e pericoloso. Su tutto domina la mole immensa della stazione, possente come una fortezza, solenne come un mausoleo, enigmatica come una piramide egizia. Quanti segreti aleggiano nei suoi sfarzosi saloni, nelle pieghe dolorose della sua Storia, ma soprattutto nei suoi labirintici sotterranei, in gran parte dismessi, dove nemmeno la polizia di norma osa avventurarsi? Per svelarli, Mezzanotte dovrà calarsi nelle viscere buie e maleodoranti della Centrale, mettendo a rischio tutto ciò che ha faticosamente conquistato. Al suo ritorno in superficie, non gli sarà più possibile guardare il mondo con gli stessi occhi e capirà che il peggio deve ancora venire. "La stazione" è, allo stesso tempo, thriller e romanzo d'avventura. Mescolando i generi più popolari, Jacopo De Michelis continuamente apre e chiude davanti agli occhi del suo lettore le porte di storie differenti eppure sempre collegate, e lo conduce in giro per sotterranei favolosi e inquietanti.

La mia opinione: Ammetto di essere una di quelle persone che ammirano i volumi enormi con gli occhi a forma di cuore, ma questa volta questo libro mi è stato regalato e appena l'ho scartato ho provato un misto di stupore e paura. Solitamente tendo a preferirre libri che sono poco più che opuscoli durante il periodo esivo: sono più leggeri, a volte, e pratici da portare ovunque. Tuttavia, quando ho cominciato a leggere le prime pagine di questo favoloso mattone di 870 pagine, ho cominciato a portarmelo ovunque.

Il mese scorso mi avreste scoperta a leggerlo sul treno - sembra uno scherzo ma è stato pesante da portare avanti e indietro tra casa e sazione-; mi ci sono dedicara nelle sale di attesa di ospedali e centri diagnostici che, purtroppo, ho visitato spesso - valigetta degli esami da una parte, libro dall'altra-; lo portai persino in piscina, sotto gli sguardi scioccati dei miei amici.
Tutto questo perché è un libro davvero coinvolgente e dubito che, almeno quest'anno, possa avere rivali alla sua altezza.

La mia curiosità iniziale era data dalla sua ambientazione. Milano, città in cui lavoro e che ho imparato ad amare e la stazione centrale, teatro di questa storia o delle tante raccontate e intrecciate in quest'opera. Poi De Michelis ha costruito pian piano il personaggio principale, Riccardo Mezzanote, e io posso assicurare che fare il tifo per lui, arrabbiarsi per lui e con lui sarà un elemento che creerà un legame vero e proprio con le pagine di questo thriller.

Ma cosa rende questo libro così speciale? Mille ragioni, ma una di queste è la sua raffinata e ben studiata costruzione. Più storie in una storia, legate tutte insieme da un filo stabile. Dietro molti dei personaggi c'è una favola più palpabile e avvincente che mai. Questo libro è tridimensionale e si dilata nello spazio come nel tempo; ogni suo angolo tocca punti sensibili, compresi il cuore e la coscienza.

Posso affermare con lucidità che La stazione poteva tranquillamente essere una trilogia che non avrebbe perso i suoi lettori tra un'uscita e l'altra, ma Giunti sa sicuramente quel che fa e sapere che l'autore ha impiegato circa otto anni per scriverlo chiude un cerchio che, insieme alle collaborazioni che menziona nei ringraziamenti e i testi citati, spiega perché è un libro così ben scritto e ben strutturato.

Concludo affermando che se qualcuno pensa che per scrivere un libro e arrivare al cuore delle persone basti buttare su un foglio frasi in prima persona e sdolcinati fussi di coscinza, non sa quanto si sbaglia e sicuramente non a letto quest'opera, sopratutto non ha avuto il pracere di commuoversi leggendo la testimonianza di una donna anziana sopravvissuta alla deportazione e che ancora oggi, o nel lontano 2003, non aveva dimenticato un solo nome, né un solo attimo di quell'incubo.

Punteggio: 5

Un ritornello non fa primavera, Philippe Georget.

Un Venerdì Santo a Perpignan. Come ogni anno da cinque secoli in qua, la processione del Sanch si mette in marcia. Settecento penitenti sfilano nascosti sotto le loro caparutxes, la tradizionale tenuta composta da una lunga tonaca e un cappuccio. All’improvviso alcuni petardi rompono il silenzio e il panico investe la processione. Quando finalmente torna la calma uno dei penitenti giace a terra, immerso nel suo sangue, pugnalato a morte. Nello stesso momento, a poca distanza, si verifica una violenta rapina in una gioielleria...

Le indagini conducono molto presto il tenente Sebag dalle agitate viuzze del quartiere gitano di Saint-Jacques agli ovattati appartamenti della buona società cattolica catalana. E forse i due casi sono collegati, mentre sulla città plana il fantasma, tanto poetico quanto ambiguo, di Charles Trenet, il Cantante folle che sin da giovanissimo percorreva le stesse viuzze...

Come il vento e la pioggia, Stefania D'angeli.

Trama: Inizio del millennio. Le vite dei giovani del Vicolo dei Salici si intrecciano indissolubili. Alessandra, ragazza madre innamorata da sempre di Michele. Giada, tanto bella e sfrontata quanto disillusa. Daniele, playboy immaturo. Loretta, che sfida senza paura i pregiudizi della gente. Beatrice, che sogna il grande amore, sebbene la sua migliore amica, Monica, per un grande amore sia impazzita. Thd e i suoi murales. Yuri e Stefano, e il rock che amano suonare. Il ritratto di un gruppo di amici che, tra musica, amore, scelte a volte sbagliate e un destino dal sapore amaro, si scontrano con la difficoltà di crescere, mantenendo la speranza di poter ricominciare. Anche dopo aver perso tutto.

La mia opinione: pur non essendo un noir, credo che questo si possa comunque considerare un libro nella nebbia. La situazione confusa come può essere una mente giovene di ragazzi con le loro storie che rendono la lettura coinvolgente e devo ammettere che non mi aspettavo niente di diverso dall'autrice, che ho avuto la fortuna di incontrare di persona in uno dei suoi meravigloiosi viaggi.
Ho apprezzato anche l'ambientazione, la nebbia della gioventu in cui una ragazza deve affrontare una gravidanza da sola nel terzo millennio.
Non leggo quasi mai libri sul genere young adult o formazione, tuttavia sento di consigliarlo.

Punteggio: 4

Dove trovare Stefania:

Perdenti, Gianluca Ferraris. Il libro e il ricordo, il mio omaggio a un grande scrittore.

Trama: L'omicidio di un poliziotto, gli agenti pronti a tutto pur di sbattere in galera il colpevole, e un indiziato che ha minacciato di morte la vittima poche ore prima del delitto e che, soprattutto, non ha un alibi. Non c'è niente che l'avvocato milanese Lorenzo Ligas ami di più di un caso impossibile con un finale già scritto dagli inquirenti. Una sfida giocata sul filo del rasoio è tutto ciò che chiede in uno dei momenti peggiori della sua vita. Ligas è un eccellente professionista, ma ormai l'esistenza serena che gli pareva di avere di fronte si è irrimediabilmente ingarbugliata.
Guardandosi indietro non sa dove siano andati a finire il marito innamorato, lo studente brillante divenuto socio di uno studio legale avviato, il padre presente. Forse in fondo all'ultimo bicchiere che si è scolato o nell'ennesimo incontro su Tinder che lo ha lasciato ancora più solo. Ora, però, ha la possibilità di riscattarsi: difendere Jack Zero, ex popstar e meteora della televisione italiana, cocainomane e colpevole ideale, è il modo per dimostrare alla ex moglie e ai suoi soci, ma soprattutto a se stesso, che vale ancora qualcosa. Una serie di false piste, di testimoni inattendibili e una Milano tutt'altro che ospitale lo porteranno a smontare i pregiudizi che la polizia ha costruito intorno al suo cliente e a scavare più a fondo. E, per una volta, quella fragilità che da anni mina la sua vita sarà la chiave per scoprire l'amara verità che si cela dietro al delitto.

Gianluca Ferraris ha creato un grandissimo nuovo personaggio, una voce caustica e dissacrante, un uomo pieno di contraddizioni e schiacciato dai rimorsi, ma anche un'anima con una sua purezza che resta con noi a lungo dopo aver chiuso il libro.

La mia opinione: Quello che si sa della letteratura odierna è che, in linea di massima, segue schemi narrativi, a volte anche involontari e indotti dalle letture degli stessi autori, che danno un ritmo alla storia. Questo serve per calamitare l'attenzione del lettore e modulare l'interesse nella storia...

Sta di fatto che questo libro, Perdenti di Gianluca Ferraris, ha una metrica tutta sua... che funziona benissimo.

L'autore mantiene il ritmo della narrazione sempre allo stesso livello, ci fa invece danzare con l'umore del suo protagonista, originale e ben costruito. Non gioca con grandi colpi di scena, eppure il finale è tutt'altro che scontato.

Gli aneddoti inseriti all'inizio di alcuni capitoli arricchiscono il libro perché si collegano meravigliosamente con l'atteggiamento del narratore che ha la lingua tagliente, ma mai stucchevole.

Mi è piaciuto talmente tanto che temo di dire troppo su questo bellissimo poliziesco ambientato a Milano.
Assolutamente consigliato.

Il mio ricordo di Gianluca Ferraris: Vidi per la prima e unica volta a una serata organizzata dall'associazione Labò a Milano, occasione in cui vari autori milanesi presentavano i loro ultimi lavori letterari. Non ricordo quanti furono gli autori, ma ricordo bene che quando fu il suo turno rimasi colpita dall'autoironia con cui Ferraris si presentò e mi colpì la trama di Perdenti. Finita la serata cercai Ferraris ma era come sparito e io, che ho una memoria terribile, ero così abbagliata dalla sua simpatia che non ricordavo il nome del suo ultimo libro, e nemmeno il suo nome. Sì, da un minuto all'altro, sono così tanto smemorata. Nei giorni seguenti riuscii a risalire alle informazioni che mi servivano e comprai Perdenti. Ovviamente, senza vergogna, scrissi a Gianluca Ferraris tutto questo e lui fu davvero gentile. Trovai Predenti davvero stupendo, una scoperta, e mi ripromisi di leggere altre opere di questo autore.
Questo bravissimo scrittore e giornalista è mancato a marzo (2022).

-Ha scritto di attualitàcronaca ed economia per importanti testate (nel 2010, con l’inchiesta Ladri di speranza, pubblicata da Panorama, ha vinto con Ilaria Molinari il premio giornalistico europeo sulla salute e i diritti del malato, assegnato dalla Commissione Ue), ha collaborato con la tv e ha pubblicato romanzi e saggi (tra cui Pallone Criminale, pubblicato da Ponte alle Grazie, scritto a quattro mani con Simone Di Meo): è venuto a mancare Gianluca Ferraris, giornalista e scrittore classe ’76.

Genovese di nascita e milanese d’adozione, Ferraris, vice-caposervizio del settimanale Donna Moderna, tra le altre cose è stato docente all’Accademia del Giallo. Tra i suoi libri, la trilogia di Gabriele Sarfatti, pubblicata per Novecento Editore (A Milano nessuno è innocentePiombo su Milano, semifinalista al Premio Scerbanenco 2016; Shaboo, semifinalista al Premio NebbiaGialla 2018), e i podcast Pallone criminale (2019) e Mostri – I più feroci serial killer italiani (2020), distribuiti da Storytel.

Il suo ultimo romanzo, Perdenti, pubblicato da Pemme lo scorso anno, inaugurava un nuovo ciclo, con protagonista l’avvocato Lorenzo Ligas.

Scrive su Facebook lo scrittore Paolo Roversi: “Oggi è davvero un giorno triste perché è mancato un caro amico, grande scrittore ed eccellente giornalista. Ciao Gianluca Ferraris ci mancherai moltissimo. RIP”.- Tratto dal sito Il libraio.it

Punteggio: 4,5

Tutti i libri dell'autore

Ciao Gianluca Ferraris, video

Billy Summers, Stephen King.

18/05/2022
Trama: Billy Summers, il protagonista del nuovo romanzo di Stephen King uscito oggi negli Stati uniti viene descritto dal suo autore come uno dei migliori cecchini del mondo, un veterano della guerra in Iraq con tanto di decorazione militare. L’editore americano ha detto che il romanzo è “in parte una storia di guerra, in parte una lettera d’amore alla piccola provincia americana e alle persone che ci vivono”. Il nuovo romanzo mette in scena anche una riflessione sull’amore, sulla fortuna e sul destino con un eroe complesso che si trova davanti un’ultima possibilità di redenzione.


Le terme, Manuel Vàsquez Montalbàn.

Trama: Un Carvalho a dieta, inquilino di un centro termale dove la gente su prescrizione medica non mangia, non beve e non fuma, si imbatte nel cadavere di una facoltosa americana. Favola del comportamento individuale e sociale degli europei, scritta in chiave di umorismo e mite terrore. Un terrore termale.

Pepe Carvalho a causa dei suoi eccessi alimentari si trova ad affrontare un periodo di disintossicazione in un impianto termale nel Sud della Spagna. "El balneario" è un istituto dietologico e idroterapico gestito da una società svizzera che ha recuperato le antiche terme romane e arabe sulle sponde del fiume Sangue. Intorno al padiglione in stile moresco si muove una clientela facoltosa e cosmopolita seguendo le diete draconiane sviluppate dallo scomparso Dott. Faber. Carvalho, nonostante le sue scarse risorse e il suo smodato interesse per il cibo, si trova a vivere alcuni giorni in un luogo di benessere che improvvisamente si trasforma in un luogo di sterminio.


Leggi la recensione su www.thrillerlife.it

Le quattro casalinghe di Tokio, Natsuo Kirino.

09/05/2022
Trama:
 Quattro donne lavorano insieme in uno stabilimento di pasti pronti alla periferia di Tokyo. Diverse per carattere, mentalità, esperienza, situazione familiare, sono però accomunate dalla frustrazione per una vita che sentono arrivata ad un punto di stallo e per un tipo di lavoro (operaie part-time del turno di notte) che nella scala del prestigio sociale occupa i gradini più bassi. Una sera la più giovane e indifesa del gruppo, spinta dalla disperazione e dalla rabbia, strangola il marito e subito dopo, non sapendo che fare, telefona a Masako Katori, quarantenne intelligente e determinata che è finita nella fabbrica dopo una esperienza di mobbing in un istituto bancario e l'inaridimento del suo matrimonio. Masako per un impulso irrazionale e liberatorio decide di aiutarla e, con una combinazione di casi fortuiti e bisogno di denaro, anche le altre vengono coinvolte nell'impresa di occultare il cadavere. Inizia così una concatenazione di eventi drammatici.

Recensione: Mi sono trovata ad apprezzare questo libro sin dalle prime pagine in cui l'autrice ci presenta le quattro protagoniste, che ha creato abilmente. Inizialmente, sopratutto quando la focalizazzione di sposta altrove, non capiamo come le storie e le vite dei personaggi si possano poi fondere in una sola eppure, e in uno scenario alla luce del sole, pur trattandosi di una ranconto ambientato molte volte di notte, l'autrice lo rende possibile.

Masako Katori ha un carattere che, indubbiamente, spicca se lo mettiamo al confronto con le altre college della ditta di colazioni, così come quello di Satake, ma devo dire che la tanto odiata dalla sottoscritta Kunico ha un ruolo fondamentale per tutta la storia, un cardine che non si può togliere. Non fatevi spaventare dalle 652 pagine; le parole della scrittrice volano in questo noir che consiglio a chi ama l'introspezione, anchee se delicata e per nulla pesante né noiosa, ma anche a chi vuole affacciarsi alla vita giapponese. È un leggero spiraglio ma a me è parso di avicinarmici un pochino di più rispetto alla mia ignoranza sul teme e i chilometri che ci separano.
Il bello di questo romazo è che Natsuo Kirino non ci nasconde praticamente niente, ma ci lascia entrare nel racconto seguendone tutti i punti di vista e tutte storie per regalarci poi un finale assolutamente inaspettato, forse un po' poco realistico a mio avviso.
Personaggio un po' stiracchiato? Kazuo, il giovane mezzo giapponese e mezzo brasiliano che si innamora di Masako la cui entrata in scena non mi ha entusiasmato molto.

Punteggio: 4,5

La ragazza scomparsa, Angela Marsons.

11/05/2022
Trama:
 Charlie e Amy, due bambine di soli nove anni, compagne di gioco, scompaiono all’improvviso. Un messaggio recapitato alle rispettive famiglie conferma l’ipotesi peggiore: le giovani sono state rapite. È l’inizio di un incubo. Poco tempo dopo, un secondo messaggio è ancora più mostruoso. I malviventi mettono le due famiglie l’una contro l’altra, minacciando di uccidere una delle due bambine. Per la detective Kim Stone e la sua squadra il caso è più difficile del solito. I rapitori potrebbero davvero trasformarsi in assassini spietati. Bisogna agire con rapidità e trovare la pista giusta. E Kim ha intuito che nel passato delle due famiglie si nascondono degli oscuri segreti...

Recensione: Non voglio assolutamente sembrare bastian contraria affermando che non ho trovato questo libro così entusiasmante, non come era stato dipinto. Attribuisco la premessa "Un grande thriller" al fatto che l'autrice abbia scritto veri successi prima di questo. Ritengo che sia un buon libro, tuttavia mi sono mancati elementi come la suspance... Mi è parso inoltre che il ritmo fosse lento, per poi accelerare in uno scatto finale, che però mi è piaciuto. Non ho apprezzato particolarmente l'antagonista, una cattiveria un po' forzata. L'intreccio è un lieve sottofondo che lascia poco spazio alla scoperta del mandante che si palesa come un Pop alla fine del libro, ma l'idea non è niente male. A questo punto non sento di consigliare la lettura di quest'opera, ma l'autrice vale sicuramente per cui scaverei in quelche suo libro precedente.

Punteggio: 3,5

L'enigma della camera 622, Joel Dicker.

17/03/2022
Trama: Un fine settimana di dicembre, il Palace de Verbier, lussuoso hotel sulle Alpi svizzere, ospita l'annuale festa di una importante banca d'affari di Ginevra, che si appresta a nominare il nuovo presidente. La notte della elezione, tuttavia, un omicidio nella stanza 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l'intero mondo finanziario svizzero. L'inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, molti avrebbero avuto interesse a commettere l'omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità. Quindici anni dopo, un ignaro scrittore sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di farsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto, e da una donna avvenente e curiosa, anche lei sola nello stesso hotel, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo, e perché, nella stanza 622 del Palace de Verbier.

La mia opinione: Devo premettere che sono una fan di Joel Dicker ma so essere obbiettiva e lo dimostra il fatto che La scomparsa di Stephanie Mialer non mi ha fatto impazzire. Sin dalle prime pagine, per tutto il libro direi, non capivo che bisogno ci fosse di coinvolgere lo scrittore in prima persona, ma devo dire che il finale ha spiegato tutto e mi ha davvero sorpresa.
Questo è decisamente un buon libro, forse non è coinvolgente quanto altri dello stesso autore, né di altri, ma vale la penda di essere letto per come è stata costruito e narrato il giallo; la storia d'amore che sembra rimanere di sottofondo risulta poi essere il fulcro degli indizi, ben posizionati. Tutto fila e tutto torna, anche se per buona parte della storia ci si chiede dove l'autore voglia arrivare. Fidatevi, ne vale la pena. Il romanzo é ben narrato e i flashback tipici dell'autore non confondono il lettore, in questo Dicker non si smentisce mai e questa volta mi ha stupita con un finale davvero inaspettato, una storia nella storia... nella storia. Non vedo l'ora di leggere altro di questo autore.

Punteggio: 4

Yabhet, di Fosca Griziotti Basevi.

10/03/2022
Genere: fantasy pagg 455

Ed. self
Recensione per Book Blog Boss

Recensione di Chantal Guzzetti

Tengo anzitutto a fare la premessa che non sono una lettrice di libri fantasy, per cui il gradimento di quest'opera non è assolutamente scontato come potrebbe essere per un amante del cioccolato saltare dal fondente a quello al latte a piè pari e occhi chiusi; eppure devo dire che la lettura di questo libro non è stata solo piacevole, è stata anche coinvolgente.

Dalle prime pagine, quelle in cui incontriamo la protagonista e questa ci trasporta nel suo mondo fatto di persone e di Eletti, impariamo a conoscerla e a seguirla nei suoi voli e ribellioni adolescenziali; ma non dobbiamo attendere molto perché lei cresca e perché le prime avvisaglie che il male stia riaffiorando si facciano sentire. L’intera trama è fluida e ci aiuta a immaginare un mondo di fantasia e conoscere il cuore della protagonista che batte per un altro Eletto. L’amore che condisce le pagine di questo libro è trattato in modo molto delicato; la passione vissuta dai due è un turbine di sottofondo e matura insieme a loro. Il ritmo dell’opera cresce molto lentamente, ma l’autrice mi ha regalato un bel colpo di scena esattamente a metà; devo dire che mi ha spiazzata e quasi mi ha fatto inveire. Non è una brutta cosa, perché è segno che il personaggio principale ci è entrato nel cuore e io apprezzo sempre molto gli autori che sanno delineare così bene una figura da farla diventare nostra amica.

D’altro posso solo dire che se amate i fantasy, ma che se non li leggete spesso (come me), vi piacerà come questa storia si svolge e lotterete anche voi, nel vostro immaginario, contro le tenebre.

Punteggio: 4

Il giallo di Villa Nebbia.

02/03/2022
Trama: Piero Bianchi non è ben visto nel paese in cui vive. Sua moglie si è suicidata, lui ha fatto a lungo abuso di alcol, i compaesani lo considerano un assassino. E così, quando viene a sapere che a Villa Nebbia cercano un custode, si presenta per avere il lavoro. A riceverlo è un avvocato, Emidio, ex marito di Ilde, l’anziana proprietaria della villa. Di lei si occupa la nipote, Mariasole: le due donne sono le uniche a vivere nella grande casa. Piero non desidera altro che un po’ di tranquillità e quella residenza spettrale, costantemente avvolta dalla foschia, sembra fare proprio al suo caso. Una volta stabilitosi lì, però, la nebbia non smette di tormentarlo. E in quella nebbia ha sempre l’impressione che qualcuno lo osservi: sente strani ticchettii sui vetri e, soprattutto, comincia ad avere l’impressione che nella casa e nel giardino che la circonda si aggiri un’altra presenza, oltre a Mariasole e Ilde... Quando però la villa diventa teatro di inquietanti eventi, i sospetti di Piero si fanno più forti. Possibile che si stia lasciando suggestionare dalle voci allarmanti che si rincorrono su quel luogo?
La mia opinione:  Chi non ha letto quest'opera? In pochi, immagino, fatta eccezione per chi non ama particolarmente i gialli.
A tal proposito, a mio avviso, Il giallo di villa nebbia non è un poliziesco, nè un giallo convenzionale.
La parola "giallo" dovrebbe essere sostituita da "mistero", così da gettare su questo libro lo stesso velo cupo che si percepisce varcando i cancelli di Villa Nebbia.
Premetto che rileggerò questo libro, non solo perché è molto bello - e lo è - ma anche perché alcuni punti, devo essere sincera, mi sono sfuggiti, o sono stati omessi e non hanno saziato la mia curiosità.
È un'opera ben scritta e i miei riflettori sono rimasti puntati, dall'inizio alla fine, sul Bianchi: il protagonista. Personaggio ben scolpito, realistico ma per nulla scontato; con un passato cupo, il Bianchi ci riserva una sorpresa finale che ho apprezzato molto.
Gli altri personaggi sono più fiabeschi ma calzano a pennello e gravitano nel giusto contesto oscuro di Villa Nebbia.
Il ritmo della trama è lineare; parte mostrandoci l'ambientazione e presentandoci i protagonisti, comprese villa e bicocca, per poi farci conoscere la punta del misterioso iceberg.

Vedrei bene un film, un bel thriller, su questo libro.

Punteggio: 4,5


La ragazza del treno.

20/02/2022
Trama: La storia è narrata dal punto di vista di tre donne: Rachel, Megan ed Anna.

Rachel Watson, 32 anni è una donna di Londra con seri problemi di alcolismo, causati dal fatto che non riesce ad accettare la fine del suo matrimonio con Tom, soprattutto da quando quest'ultimo ha sposato Anna, sua amante già da prima che si lasciassero. Frutto di questa unione è, inoltre, la nascita di una bambina, Evie, evento che acuisce il dolore di Rachel che non era riuscita ad avere figli. A causa del suo alcolismo è stata da poco licenziata, ciò nonostante continua a prendere il treno ogni mattina, fingendo di andare al lavoro per salvare le apparenze con l'amica Cathy, che la ospita in casa sua.

Durante i suoi quotidiani viaggi in treno, per sfuggire alla noia e alla solitudine, osserva la vita delle persone attraverso il finestrino. La sua attenzione si è focalizzata su di una coppia davanti alla cui casa passa ogni giorno e a cui ha dato i nomi fittizi di Jess e Jason, idealizzandoli come la "coppia perfetta". In realtà si chiamano Megan e Scott Hipwell e la loro esistenza non è così perfetta come sembra. Un giorno Rachel vede dal finestrino Megan con un altro uomo e pochi giorni dopo la donna scompare nel nulla. La notte della scomparsa di Megan coincide con la notte in cui Rachel aveva alzato troppo il gomito ed era rimasta ferita, momenti di cui ha solo vaghi e confusi ricordi. Pensando di essere coinvolta per qualche oscura ragione nella scomparsa di Megan, Rachel inizia ad indagare per conto suo, facendo salire a galla una verità sconcertante.

La mia opinione: Avrei potuto dire che è un Capolavoro, e lo sarebbe stato se non fosse un libro lentissimo. L'idea della trama è geniale nel suo svilupparsi in un contesto visto dal finestrino di un treno da una donna con problemi di alcolismo. Infatti l'oscar andrebbe al personaggio di Rechel, la protagonista, che ci assorbe nel suo turbinio mentale e ci affossa tra le sue insicurezze, ma la narrazione in prima persona delle 3 donne è noiosa; se non avessi visto prima il film, ed è stato un caso, avrei chiuso il libro a pagina 30. Se però superate lo scoglio di un centinaio di pagine, il libro è davvero buono. Da leggere sopratutto per la costruzione dei personaggi da cui c'è da imparare.

Punteggio: 3

Compra La ragazza del treno

La verità sul caso Harry Quebert.

13/02/2022
Trama: Il cospicuo racconto è un giallo deduttivo ambientato per lo più nella fittizia cittadina di Aurora nello stato del New Hampshire. Si svolge nel 2008 con numerosi flashback nel 1975, anno in cui fu commesso l'omicidio della giovane Nola Kellergan. Trentatré anni dopo la scomparsa della ragazza viene ritrovato per caso il suo corpo sepolto nella tenuta del famoso scrittore Harry Quebert. L'amico Marcus Goldman conduce delle personali indagini per scagionare il proprio maestro d'arte e di vita accusato di omicidio.

La mia opinione: Ora che si vocifera di un sequel, posso dire che non sto nella pelle. Ho amato questo libro, letto dopo aver visto la seie, al punto da rileggerlo, mesi dopo. Da autrice non ho potuto che ammirare lo stile di Joel Dicker che mi ha sorpresa con tre storie che viaggiano in tempi differeneti grazie a i flashback e che raccontano praticamente la stessa storia, tirano i fili di una tragedia. Inizia tutto dal ritrovamento del corpo di Nola K. L'autore Harry Quebert viene subito accusato dell'omicidio e in aiuto arriva un suo studente, scrittore a sua volta, Gooldman. Tutti i personaggi di questo racconto hanno un ruolo chiave nella scomparsa della ragazza e vaglierete tante piste; punterete in dito su vari possibili assassini, ognuno con una propria storia e un buon movente. Anche Nola, giovane e bellissima ragazza, vi entrerà nel cuore, ma riserverà anch'essa parevìcchie sorprese. C'è un genio dietro questo romazo, preceduto solo dal Libro dei Baltimore dello stesso autore e con lo stesso peronaggio chiave: Marcus Gooldman.
L'abilità di Dicker sta nel riuscire nei suoi continui flashback senza confondere; sono sicura che il suo stile passerà alla storia. È un libro di 770 pagine ma non spaventatevi, lo divorerete.

Punteggio: 5

Petrademone, il libro delle porte di Manilo Castagna.

06/02/2022
Trama (quarta di copertina):
Quanndo arriva a Petrademone, la tenuta fra i monti in cui gli zii allevano border collie, Frida ha perso entrambi i genitori ed è chiusa nel suo dolore. Ma in quello che potrebbe essere il posto ideale dove guarire le ferite dell'anima, la ragazza  avverte un'oscura minaccia. Inieme a tre nuovi amici e altri improbabili alleati, Frida comincia così l'avventura che cambierà la sua vita per sempre

La mia opinione:
Il benvenuto a Petrademone ce lo da un'atmosfera cupa e una ragazzina che ha tragicamente perso i genitori, insieme alla gioia che dovrebbe avere una persona a quell'età.
Il primo capito di questa avventura, Il libro delle porte, è solo il primo di una serie di tre (se non erro), comincia con degli indizi forse troppo prematuri che ci preparano a ciò che accadrà tra le pagine di quest'opera tridimensionale.
Ogni parola è scelta con grande cura dall'autore salernitano e le frasi prendono forma nella mente del lettore con semplicità; in questo modo Manilo Castagna ha reso palpabili non solo le immagini, ma anche le sensazioni dei personaggi, ben definiti.

"Con le criniere sferzavano l'aria nervosamente e sembravano animati da una rabbia fumante." Frasi come questa disegnano un'immagine perfetta. L'autore usa show don't tell e similitudini accattivanti che hanno solo da insegnare.

I miei complimenti, tornerò presto a Petredemone con Frida, i suoi amici e i suoi amici a quattro zampe ❤

Un'altra delle cose che ho apprezzato e che hanno cinto il mio cuore in una morsa, sono i messaggi scritti dei ricordi dei genitori della protagonista.

Punteggio: 4

Compra Petrademone e l'intera serie

L'uomo delle castagne, di Soren Svensturp.

31/01/2022
Trama: Danimarca, 31 ottobre 1987. Il detective Marius Larsen, ormai prossimo alla pensione in un mondo che sta per cambiare (è imminente la caduta del Muro di Berlino), ispezionando una fattoria si imbatte in una scena terrificante. Davanti a sé i cadaveri mutilati di due adolescenti e di una donna, un bambino e una bambina terrorizzati e, nella cantina, centinaia di omini fatti di castagne e fiammiferi.

Giorni nostri. Naia Thulin è un'ambiziosa detective che sogna di abbandonare la sezione Omicidi per passare ai crimini informatici, allontanandosi da sangue e cadaveri. Mark Hess è un agente di collegamento, girovago e piuttosto refrattario alle regole, che l'Europol ha rispedito a Copenaghen per motivi disciplinari. Due caratteri opposti che vengono accoppiati per risolvere un caso che sta sconvolgendo tutta la Danimarca, una scia di omicidi commessi dal famigerato "Uomo delle castagne" che lascia omini di castagne sulla scena del delitto.

Rosa Hartung, ministra agli Affari sociali del governo di coalizione, riprende a lavorare dopo un anno tribolato in cui ha dovuto affrontare la sparizione della figlia Kristine. Il caso ha tenuto a lungo in sospeso l'opinione pubblica danese, ma la polizia, dopo aver individuato e incriminato per il rapimento uno psicotico che in seguito avrebbe confessato il rapimento e l'omicidio, non individuerà mai i resti della piccola. Quando sugli omini del killer sono rivenute le impronte di Kristine, la ferita di Rosa si riapre e la ministra è costretta a fare nuovamente i conti con quel dramma che aveva ormai accettato. La ministra mette a disposizione di Thulin e Hess le risorse del ministero per arrivare alla verità. Dopo che per il caso degli omicidi viene accusata una coppia, ai due detective rimangono parecchi dubbi, ma i loro sospetti vengono ignorati dai superiori. Hess viene richiamato dalla Europol; Thulin viene trasferita al Reparto crimini informatici.

Mentre i due detective si recano ad assolvere i loro nuovi compiti, la Hartung sta per perdere il ministero a causa delle sue vicende personali; ma per una serie di coincidenze i tre vengono a conoscenza di informazioni che erano state trascurate dalle precedenti indagini e, per vie traverse e a rischio della loro stessa vita, giungono alla soluzione del rompicapo, svelando una terribile verità fatta di abusi e miseria.

La mia opinione: Dopo aver visto la serie TV, che consiglio vivamente, ho deciso di leggere il libro per carpire meglio le pieghe della storia e affondare completamente in questo thriller ambientato in Danimarca.

Devo dire che la trama non ha picchi da capogiro, ma il finale è sicuramente inaspettato, almeno ai miei occhi, e tutti i punti, alla fine, si uniscono in modo coerente.

Mi è piaciuta molto la presentazione dei personaggi: le caratteristiche e la loro storia si palesa pian piano, di capitolo in capitolo, creando dei protagonisti di sottofondo che vengono ben caratterizzati senza però rubare la scena alla storia e all'intreccio. Diamo forma quindi nella nostra testa alla vita dei personaggi in modo assolutamente naturale, come se fossero persone reali che conosciamo poco alla volta.

La scelta di un oggetto originale come l'omino di castagne mi fa battere le mani a questo autore che non conoscevo. Davvero un bel filo conduttore.

Le atmosfere danesi autunnali colorano le pagine di questo thriller che vale davvero la pena di leggere.

Punteggio: 4


La biblioteca dei morti, di Glenn Cooper.

23\01\2022
Trama:
New York. Il noto detective dell'F.B.I., Will Piper, prossimo alla pensione e la giovane collega Nancy Lipinski sono sulle tracce del serial killer soprannominato Doomsday (Giorno del Giudizio). Caratteristica di questo pluriomicida è quella di inviare alle sue vittime una cartolina in cui indica il giorno in cui esse moriranno, fatto che poi si verifica puntualmente.

Le indagini portano Piper a Las Vegas, città in cui vive Mark Shackleton, suo compagno di stanza ai tempi del college e ora impiegato come tecnico informatico presso la segretissima base militare nota come Area 51.

Shackleton, messo alle strette da Piper, confessa che dietro agli omicidi di Doomsday c'è proprio lui, anche se di fatto non ha mai ucciso nessuno. Shackleton racconta che nascosta nell'Area 51 si trova un'immensa biblioteca composta da volumi redatti in epoca medievale e trovati nascosti poco dopo la fine della seconda guerra mondiale in una cripta sull'Isola di Wight. In ciascuno di questi misteriosi tomi sono elencate le date di nascita e di morte di tutti gli esseri umani, anche di quelli che devono ancora nascere e morire. Shackleton non ha fatto altro che copiare su una chiavetta USB artigianale questo elenco e vendere queste informazioni a una compagnia di assicurazioni sulla vita per potersi arricchire. L'idea di inventare il personaggio di Doomsday gli era poi venuta proprio per mettere in difficoltà lo stesso detective Piper, a cui non aveva ancora perdonato alcune incomprensioni sorte all'epoca del college.

Shackleton, ferito in una sparatoria per aver sottratto un segreto di tale importanza al governo americano, finisce cerebroleso. Piper, per evitare di essere ucciso, copia il misterioso elenco e lo nasconde, minacciando la CIA di far venire allo scoperto tutta la vicenda se lui o qualcuno dei suoi cari dovesse subire misteriosi incidenti.

Il detective Piper può quindi godersi la pensione e la storia d'amore nata con Nancy Lipinski durante le indagini, pur ignorando un aspetto inquietante della segretissima biblioteca: l'ultimo volume di cui è composta la raccolta presenta come data di morte di tutte le persone il 9 febbraio 2027, con accanto la dicitura in latino Finis dierum (la fine dei giorni). Che sia quella la data del giorno del giudizio?

La mia opinione:

Se dovessi dare stelline al valore dell'opera ne darei cinque su cinque, senza troppi dubbi. Sono rimasta spiazzata dallo svolgimento della storia; l'autore si diverte a farci credere che dobbiamo cercare un assassino e poi ci spiazza con dei flashback, parliamo dell'anno 777 circa, che ci fa domandare "Ma questo cosa c'entra?" fino al punto in cui tutto si spiega e quello per cui ci siamo arrovellati nelle prime pagine non ha più importanza, anche se è perfettamente calzante.
La parola giusta per definire La biblioteca dei morti di Glenn Cooper è: Sorprendente!

Punteggio: 4,5

 Black money, di Paolo Roversi.

Trama:

Che cosa collega il rapimento di un’antropologa a Parigi con gli omicidi di un banchiere a Milano e di un finanziere saudita a Nizza? Sono tutti eventi in preparazione di quella che diventerà “la rapina del millennio”, progettata da un collettivo di hacker internazionale che si fa chiamare FaceLess. L’indagine viene affidata alla profiler Gaia Virgili, da poco a capo di una squadra investigativa dell’Europol, con sede a L’Aia. Ad aiutarla ci saranno Dominic Lamarque, commissario di polizia della brigade criminelle di Parigi con un passato nella legione straniera, il catalano Cesar Cabrera, ex Mossos d’Esquadra, e Gil Fontain, ingegnere ed esperto d’informatica, che sarà l’arma in più contro gli hacker di FaceLess. A loro, inoltre, si affiancherà Jack Durrell, ambiguo agente statunitense della National Security Agency, con un passato nella CIA e tanti segreti da nascondere. La squadra dell’agente speciale Virgili si metterà prima sulle tracce dei responsabili degli omicidi e poi dei rapinatori, in quella che ben presto si trasformerà in una sorta di partita a scacchi internazionale con un avversario astuto e “invisibile” soprannominato Defoe. "Black Money" si ispira alla storia della più grande rapina mai avvenuta a livello mondiale, realmente accaduta nel 2013, che ha fruttato ai banditi oltre 45 milioni di dollari dopo che erano riusciti ad hackerare i sistemi di sicurezza delle banche e a rapinare in contemporanea – con un’audacia e un sincronismo impressionanti – migliaia di sportelli bancomat sparsi in ventisette stati del mondo.

La mia opinione:

Il babbanofilo Arthur Weasley Harry Potter metteva in guardia i figli da libri incantati che non ti permettevano di smettere di leggerli quando cominciavi.

Black Money di Paolo Roversi , edito da Sem Libri, è sicuramente uno di questi.

Tratto da una storia vera accaduta nel 2013 su una rapina globale orchestrata quasi interamente sul Dark Web, mirata a colpire le banche, questo libro ha un secondo nome: adrenalina. Vi sfido a non correre dietro ai personaggi di quest'opera mentre volano di città in città - dai Paesi Bassi a Parigi, da New York a Berlino, passando per Nizza e Milano- insomma, poco ma sicuro, viene voglia anche di viaggiare, oltre che fermarsi un attimo ad addentare un ottimo Croque monsieur.

Questo è decisamente un thriller internazionale fatto di capitoli brevi che si lasciano gustare, uno dietro l'altro, come patatine. Pur balzando di città in città, da una scena all'altra, non si perde minimamente il filo della storia che all'inizio ci fa domandare: la natura umana è egoistica?

I personaggi sono definiti benissimo e, anche se la protagonista indiscussa è Gaia Virgili (che trovate anche in Psychikiller, dello stesso autore) a me è piaciuto molto anche il francese Dominic Lamarque.

Il finale è senza dubbio inaspettato, forse la EU-P14 è al completo (leggete il libro per sapere cos'è 😜) e forse la ritroveremo nel prossimo thriller dello stesso Roversi.

Punteggio: 4,5

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